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Mattia Lippolis

AVVOCATO

Prescrizione nei casi di responsabilità medica: quanto tempo hai per chiedere il risarcimento?

2025-09-26 12:01

Mattia Lippolis

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Prescrizione nei casi di responsabilità medica: quanto tempo hai per chiedere il risarcimento?

Chi subisce un errore sanitario si trova spesso davanti a due domande cruciali: “Ho diritto a un risarcimento? “Entro quanto tempo posso richiederlo?

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Chi subisce un errore sanitario si trova spesso davanti a due domande cruciali: “Ho diritto a un risarcimento?” e, subito dopo, “Entro quanto tempo posso richiederlo?”.
La risposta dipende da una regola fondamentale del diritto: la prescrizione.

Sapere come funziona la prescrizione nei casi di responsabilità medica è decisivo, perché anche davanti a un danno evidente, se i termini scadono, non sarà più possibile ottenere giustizia.

 

Che cos’è la prescrizione in materia di responsabilità medica?

La prescrizione indica il periodo entro cui un paziente (o i suoi familiari) può avviare un’azione legale per chiedere il risarcimento del danno medico.

Trascorso questo tempo, il diritto non si estingue del tutto, ma non può più essere fatto valere in tribunale. Ecco perché rispettare i termini è essenziale.

 

I tempi di prescrizione: 10 anni o 5 anni?

Nel campo della responsabilità medica, la legge distingue due ipotesi:

Prescrizione decennale (10 anni)
Vale quando il rapporto tra paziente e struttura sanitaria ha natura contrattuale.
Ad esempio, ricoveri ospedalieri o interventi chirurgici eseguiti in una clinica con cui il paziente ha firmato un contratto di prestazione sanitaria.

Prescrizione quinquennale (5 anni)
Si applica nei casi in cui non c’è un contratto diretto tra paziente e medico.
È la cosiddetta responsabilità extracontrattuale, tipica di prestazioni occasionali o rapporti più informali.

👉 In sintesi: 10 anni se il paziente si rivolge a una struttura sanitaria; 5 anni se l’azione è contro il medico a titolo personale.

 

Da quando decorrono i termini?

Uno degli aspetti più delicati riguarda il momento da cui comincia a scorrere la prescrizione.

Non sempre, infatti, il paziente si accorge subito dell’errore medico. La giurisprudenza ha chiarito che i termini decorrono dal momento in cui il paziente acquisisce piena consapevolezza del danno e della sua origine sanitaria.

Esempi pratici:

Se l’errore chirurgico produce conseguenze immediate, la prescrizione inizia da subito.

Se invece il danno emerge solo dopo tempo (ad esempio, una diagnosi errata che porta alla scoperta tardiva di una malattia), i termini iniziano dal giorno in cui il paziente viene a conoscenza dell’errore.

 

Perché rivolgersi subito a un avvocato

La materia della responsabilità medica è complessa: non basta conoscere i termini di prescrizione, ma occorre anche ricostruire i fatti, acquisire le cartelle cliniche e avvalersi di una consulenza medico-legale.

Un avvocato specializzato può aiutare a:

verificare se i termini di prescrizione sono ancora aperti;

individuare correttamente il tipo di responsabilità (contrattuale o extracontrattuale);

avviare le azioni necessarie per ottenere un risarcimento del danno da malasanità.

 

Conclusioni

La prescrizione nei casi di responsabilità medica non è un dettaglio tecnico, ma un fattore decisivo per la tutela del paziente.
Agire per tempo significa non rischiare di perdere il diritto al risarcimento.
Chi sospetta di essere vittima di malasanità dovrebbe rivolgersi quanto prima a un legale esperto, per chiarire dubbi e intraprendere subito le azioni più opportune.